2×8 – Nascita prematura e ascolto di sè: Valentina | Nasciamo Tutti Così Podcast

Podcast: Nasciamo tutti così
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2x8 - Nascita prematura e ascolto di sè: Valentina | Nasciamo Tutti Così Podcast
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Intervista completa episodio 2×8 su YouTube

Trascrizione racconto di Valentina 2×8

Ho partorito per la seconda volta a Novembre 2020 dopo una gravidanza caratterizzata da nausea e vomito importante, un reflusso che per mesi mi ha portato a dormire semi-sdraiata e ha stravolto le mie abitudini alimentari….in questi nove mesi ho voluto dedicarmi a me, ebbene sì a me stessa. 

A differenza della prima gravidanza in cui tutto ruotava intorno alla bambina, inesperta e ingenua mi sono lasciata trascinare e fagocitare da quello che la società erroneamente trasmette….questa volta ho iniziato da subito ad ascoltarmi, riconoscere e sentire i miei limiti, le mie difficoltà, ad accogliere e farmi aiutare: da una nutrizionista per la mia alimentazione, da un osteopata per mio reflusso,da una psicologa per un’analisi personale, da un’ ostetrica per il mio pavimento pelvico e da un corso per diventare mamma bis.

Già dalle prime settimane io ero al centro di tutto, cosa che prima avevo raramente fatto ma che ho imparato grazie alla nascita della mia prima bimba. Ti faccio questa premessa perché credo di aver vissuto il mio parto positivo proprio grazie a tutto questo, sono fortemente convinta che il diverso atteggiamento, la conoscenza di se stessi, dei propri limiti, il saper accogliere le proprie paure, incida fortemente sull’esperienza di parto.

Il mio bambino è nato il 19 novembre, a 34 settimane di gestazione. Ho vissuto un parto prematuro, credo nessun genitore conosca e sia pronto alla prematurità finché non la vive (quanto mi ha emotivamente insegnato questa esperienza) e io stessa ho vissuto un parto molto diverso  da come lo avevo immaginato e neppure paragonabile al primo del 2017 in cui ero all’interno di una vasca, con il mio compagno, delle ostetriche con cui chiacchierare, una musica di sottofondo da canticchiare, luci soffuse, insomma da manuale. Quella sera ero stata velocemente catapultata dal divano di casa ad una sala parto dove le luci erano ben accese, erano presenti ostetriche con le antenne dritte (avevo preso cardioaspirina fino alla sera stessa per prevenire preclampsia), infermiere, medici neonatologi, un’incubatrice al di là della porta pronta per il mio bambino, e tanta tensione nell’aria.

Non era quello che avevo immaginato ma ero padrona della situazione a volevo godermi il più possibile quel momento, mi dicevo che avevo il potenziale per uscire vincitrice da questa cosa e così decido di chiudermi in una bolla di ascolto di me, gestisco il dolore, lo accetto, lo cavalco, lo respiro, continuo a cambiare posizione alla ricerca di un comfort personale. Mi sento potentissima, difficilmente ricordo situazioni che mi han fatto sentire così, sarei pronta a rivivere il parto innumerevoli volte per ciò che emotivamente mi ha dato in entrambe le occasioni. 

E così partorisco.

Vedo il mio bambino da lontano prima che venga portato in neonatologia, riesco giusto a toccargli un piedino , avvolto all’interno di un lenzuolo e poco dopo mi ritrovo sul letto di sala operatoria: necessito di un secondamento manuale.

A posteriori so di aver perso tanto: non ho avuto un contatto con lui, non l’ho potuto abbracciare, niente pelle a pelle, non ho potuto vivere con lui quei momenti immediatamente successivi al parto che con tanta tenerezza ricordo della prima esperienza e che avevo tante volte idealizzato durante i momenti difficili di gestazione mi sono però sentita in pace per come sono stata nel qui e ora, per tutta l’energia e la potenza che ho comunque tirato fuori.

Ero nuovamente mamma, non importava quello che avevo perso, era di gran lunga più importante quello che avevo guadagnato, il mio bambino.

Nel pomeriggio vado subito a trovarlo, ricordo benissimo il nostro primo incontro e quante lacrime, di gratitudine per quello che di buono ed imparagonabile stavo provando, ho versato. La sera l’ho saluto immaginando già l’incontro la mattina successiva ma un post parto difficoltoso caratterizzato da una febbre alta mi ha tenuta lontano da lui per ben sei giorni. 

Se me lo avessero prospettato durante la gravidanza avrei detto: non c’è la posso fare, ed invece in quei giorni ero positiva, fortissima, è stata una nuova occasione per conoscermi, comprendere, idealizzate, sognare, piangere, emozionarmi ascoltando musica, capire quali fossero le priorità, concentrarmi sul giusto Focus e in quei giorni per me era l’avvio dell’allattamento (non ero con il mio bambino ma potevo fare molto per lui ). Senza contare di come ho fatto i conti anche con i sensi di colpa verso la mia prima bimba che mi aspettava a casa.

Tento di concludere dicendo che dopo 21 giorni di terapia intensiva ho imparato e saputo pazientare, attendere e rispettare i suoi tempi, non ho avuto fretta per un attimo, ho saputo gioire per delle piccole conquiste, il primo ruttino, la prima volta che ho visto la sua bocca senza gavage, la prima volta che gli ho cambiato il pannolino, la prima marsupio terapia…erano piccole conquiste che annullavano le fatiche e che mi rafforzavano.

E dopo una sola settimana a casa siamo riusciti a passare ad un allattamento esclusivo al seno.

Non è andato tutto come volevo ma come doveva e nonostante tutto la serenità non mi ha mai lasciata.

Questo è l’insegnamento più grande che il mio bambino mi ha donato al suo arrivo. Godere del buono che c’è, giorno per giorno, focalizzandosi sull’obiettivo finale per cui vale sempre la pena.

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Ciao sono Dalila, di mestiere aiuto le madri a dare alla luce i loro bambini con me c’è Carlotta, che aiuta le parole a mettersi in fila e creare immagini.

Siamo qui, insieme, per tentare di raccontarvi che cosa accade quando un bambino sceglie che è il momento di vedere il mondo, o quando è la natura a scegliere per lui.

Grazie ai vostri racconti, vi porteremo lì dove accade la magia, dove da un corpo se ne creano due.

Siamo Dalila e Carlotta e questo è “Nasciamo tutti così”, primo podcast italiano di storie di parto. 

Grazie per aver seguito questo episodio, ringrazio ancora una volta Valentina per il suo prezioso racconto, grazie a Carlotta che cura con passione  la stesura degli episodi. 

E grazie di cuore a tutti voi che ci avete seguito in questa seconda stagione di nasciamo tutti così!

Se il podcast vi piace potete lasciarci una recensione tramite apple podcast, per contattarci o conoscerci meglio ci trovate su instagram come dalilaostetrica e ourlifewithblueblinds.

Alla prossima settimana con una nuova nascita!

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